Non ci si alza da tavola se la bocca non sa di formaggio, recita un vecchio proverbio. In effetti, per porre fine ad un buon pasto, si è soliti mangiare del formaggio. Negli aperitivi, per la merenda e spuntini vari o come piatto unico: il formaggio è così comune sulle tavole e nelle nostre vite, che diventa difficile non immaginarlo nella nostra alimentazione.
Innanzitutto bisogna dire – lo affermano innumerevoli studi scientifici – che il formaggio è un alimento in grado di creare dipendenza. Sì, avete capito bene. Il formaggio si comporta come se fosse una droga e, la caseina (la proteina principale del latte) è l’elemento scatenante dell’assuefazione.
Allora, quando fa male il formaggio? Quando crea dipendenza a questo punto, poiché ne abbiamo abusato e ormai è risaputo: non bisogna esagerare con nessun cibo se si ha intenzione di rimanere in uno stato di buona salute. Ma, se si segue un’alimentazione equilibrata e non si è affetti da allergie o da intolleranza al lattosio, non vi è alcun motivo per non mangiare formaggi! Infatti, sono lontani i tempi in cui si era soliti ritenere che il formaggio – poiché ricco di grassi saturi – fosse un’arma letale per la nostra vita. In realtà, è un ottimo alleato del nostro benessere.
La parola chiave resta sempre la moderazione. In caso contrario, i rischi che si incorrono sono molteplici: il consumo eccessivo di formaggi favorisce l’obesità, il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e, negli anni, potrebbe portare alla demenza senile e all’Alzheimer.
La vera notizia è che il formaggio fa bene alla nostra salute. Apporta al nostro organismo vitamina A, vitamina B e vitamina D; è fonte di zinco, potassio, calcio e fosforo; è ricco di proteine. Riduce il rischio di ictus. Nel formaggio troviamo anche i probiotoci e l’acido linoleico coniugato: quest’ultimo elemento è molto importante per tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue.
Per assicurarti però che il formaggio abbia dei benefici sul tuo corpo, occorre consumarlo dalle due alle tre volte alla settimana, in sostituzione delle uova o della carne. E la quantità? Se si tratta di formaggi freschi, la quantità giusta è di 150 grammi, mentre per i formaggi stagionati la quantità consigliata è di 40 grammi circa.
Quali preferire? Nella scelta, potrebbe esserci di aiuto lo scrittore Emile Zola: “[…]un enorme formaggio d’Auvergne, come spaccato a colpi di scure, poi un Chester color oro, un Gruyere, simile a una ruota caduta da qualche carro barbarico; l’Olandese, rotondo come una testa mozza imbrattata di sangue rappreso […] Il Parmigiano, tra quelle forme massicce di pasta cotta, aggiungeva il suo sentore aromatico. Tre forme di Brie, su tavolette tonde […]Il Roquefort […] il formaggio di Troyes grosso, schiacciato sugli orli […] il Camembert […] il Neufchktel, il Limbourg, il Marolle […] il Livarot […] l’Olivet” e via dicendo. L’unico accorgimento che dovrete avere nella scelta del formaggio è quello di verificarne la provenienza, la tipologia del latte usato e se ha il marchio D.O.P.
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