La robiola è un formaggio fresco a pasta molle, che non presenta la crosta. Nell’articolo di oggi andremo a parlare proprio di questo formaggio, un prodotto tipico del nord Italia, per essere ancora più precisi possiamo dire che è un formaggio che si produce principalmente nella provincia di Pavia, anche se non solo lì si produce oggigiorno.
Esistono, come per ogni prodotto, diverse varietà di questo formaggio, una tra queste è stata anche inserita nell’elenco dei prodotti italiani DOP (denominazione di origine protetta); stiamo parlando della Robiola di Roccaverano, un comune che si trova nella provincia di Asti. Questo formaggio viene lavorato seguendo uno specifico disciplinare pubblicato dal Ministero delle Politiche Agricole nel 2006. La Robiola di Roccaverano può essere prodotta a partire da latte caprino, vaccino e ovino, è fondamentale per la preparazione di questo formaggio in questione che almeno il 50% del latte utilizzato sia quello di capra, poi il restante 50% può essere sia di pecora che di vacca, non importa.
La robiola è un formaggio con un sapore abbastanza delicato motivo per cui, è un formaggio molto apprezzato da tutti, inoltre, ha una cremosità elevata che la rende un ingrediente ottimo per alcune ricette dove vogliamo ottenere una consistenza cremosa.
Non si sa perché, ma si considera sempre la robiola come un latticino magro, un formaggio leggero che si può consumare anche a dieta, in realtà non è del tutto vera questa credenza, basta leggere l’etichetta nutrizionale di questo formaggio, una porzione da 100 grammi di robiola apporta circa 333 calorie, dunque a livello calorico non è certo il formaggio più magro in vendita.
Vediamo la sua composizione nutrizionale per capire quali sono i nutrienti che apporta, perché avere molte calorie non significa che faccia per forza male. Certo, non è un formaggio molto magro, ma consumato di tanto in tanto non sarà un problema né per la vostra linea né per la vostra salute, l’importante è non esagerare.
100 grammi di robiola contengono:
Come gli altri formaggi, anche la robiola apporta principalmente grassi, seguiti dalle proteine, e infine dai carboidrati, che sono quelli contenuti in un quantitativo minore.
Le proteine che apporta la robiola sono facilmente digeribili e sono anche ad alto valore biologico, ovvero sono ricche di aminoacidi essenziali. I lipidi sono per la maggior parte saturi. E’ risaputo che gli acidi grassi saturi non andrebbero assunti in quantitativi elevati, perché sono causa di alcune patologie. Un eccesso di grassi saturi nella dieta aumenta il rischio di malattie cardiovascolari anche gravi.
La robiola, inoltre, apporta anche un quantitativo abbastanza elevato di colesterolo, una porzione da 100 g di robiola apporta circa 90 mg di colesterolo, dunque, il 30% della quantità quotidiana massima di colesterolo che si dovrebbe assumere con l’alimentazione.
Stando alla dieta mediterranea, il latte, il formaggio, in generale i latticini dovrebbero essere consumati giornalmente. Latte e yogurt, a colazione, merenda o spuntino, possono essere consumati anche tutti i giorni e una porzione di formaggio, 50 g per quello stagionato e 100 g per il formaggio fresco, potrebbero essere la fonte principale di proteine e grassi in un pasto, ma sarebbe consigliabile preferire dei latticini più magri, la robiola non lo è. Può essere mangiata, ma non troppe volte alla settimana.
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