Quanti animali si uccidono in America per il consumo di carne? Una domanda che colpisce sempre più persone ogni giorno e non solo chi ha adottato stili di vita vegani o vegetariani. Negli Stati Uniti del resto è presente una vera e propria industria della carne fin dalla fine dell’Ottocento.
All’epoca tuttavia il controllo della macellazione e distribuzione della carne era in mano a poche aziende. L’unione dei brand ha formato in pochi decenni quello che ancora oggi è considerato un cartello della carne in grado di controllare i mercati e violare le leggi federali.
Negli ultimi due decenni dell’Ottocento, l’America ha vissuto un boom ferroviario legato proprio allo sviluppo dell’industria della carne. Il trasporto degli animali vivi in quegli anni avveniva infatti su rotaia. Nel 1871 la nascita dell’impianto di macellazione e confezionamento in Indiana ha permesso il trasporto delle confezioni di carne fresca ai commercianti dell’Est.
In quel periodo sono emerse anche cinque aziende in particolari, le più grandi, in grado di gestire l’intero mercato. Si è dovuto attendere il 1903 perchè la Corte Suprema degli Stati Uniti emettesse una sentenza contro il cartello della carne, provocandone un parziale scioglimento.
Tre delle cinque aziende iniziali infatti si sono unite nella National Packing Company, sciolta dieci anni più tardi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le cinque aziende originarie sono state sostituite da nuove realtà. I metodi per la macellazione della carne però erano già diventati più brutali grazie all’introduzione del nastro trasportatore. Gli animali uccisi venivano infatti appesi a testa in giù su un gancio, poi smembrati dagli operai e infine ridotti in pezzi adatti per il confezionamento.
Il tema della carne e della sua macellazione mette sempre in scontro i vegani convinti e i carnivori più estremisti. Due fazioni che non riescono quasi mai a trovare un punto d’incontro. Messa da parte la questione etica sul consumo di carne, i dati rilevati dagli specialisti sono incredibili. La domanda di carne in Nord America, così come in Europa, si è stabilizzata negli ultimi anni. L’India consuma una piccola parte della carne macellata a livello mondiale, mentre la Cina ne è il più grande consumatore.
Solo in America il consumo e l’uccisione di polli si aggira attorno agli 8 miliardi, anche se la domanda è aumentata di gran lunga negli ultimi decenni rispetto a quella legata alla carne bovina. Sono invece circa 226 milioni i tacchini macellati all’anno, contro i 123 milioni circa di maiali e i 35 milioni di mucche. A questi dati si aggiungono anche i 28 milioni di anatre e i quasi 7 milioni di pecore. Dato che parliamo di carne, va considerato anche il consumo di pesce: 43 miliardi di gamberetti e molluschi e meno di 4 miliardi di pesce.
Questi dati assumono una luce ancora più drammatica se si pensa che la percentuale di carne scartata da negozi e consumatori si aggira sul 26,2%, di cui 21,7% da parte dei soli consumatori. Tradotto in animali uccisi in America, parliamo di 14 bilioni di merce.
È superfluo mettere in evidenza come, quando si hanno solo due giorni a disposizione per…
Con l'aumento delle esigenze di mobilità aziendale, il noleggio a lungo termine si sta affermando…
Se stai pensando di trascorrere qualche giorno nel Salento e vuoi spostarti comodamente da Gallipoli…
In un contesto aziendale sempre più orientato al benessere e alla soddisfazione dei dipendenti, i…
Se stai pianificando un viaggio nel Salento e desideri spostarti da Gallipoli a Lecce, una…
Il trasloco è un’esperienza non molto piacevole e rilassante che tutti vorrebbero evitare ma che…