Purtroppo, le nuovi generazioni hanno conosciuto sulla loro pelle il significato del bullismo e del cyberbullismo. Ogni giorno, infatti, assistiamo a storie di ragazzi e ragazze, se non addirittura bambini, vittime di bullismo e nonostante le varie campagne di sensibilizzazione, siamo ancora lontani dallo sconfiggere questa piaga e non pochi sono i casi di ragazzini che si tolgono la vita perchè bullizzati.
I bambini sono particolarmente vulnerabili alle conseguenze tragiche del bullismo e possono sentirsi isolati senza alcuna scelta se non il suicidio.
A tal proposito, vogliamo ricordare la storia dell’undicenne Tysen Benz, che viveva negli Stati Uniti.
Tysen Benz ha deciso di togliersi la vita il 14 marzo 2017.
È stato portato d’urgenza in un ospedale e subito collegato al supporto vitale, ma purtroppo non è stato più possibile fare nulla. Il bambino è morto in ospedale un mese dopo.
Tuttavia, la madre, nonostante fosse in preda al più profondo dolore per la perdita di suo figlio, decide di agire e di dire basta al bullismo.
Tysen era stato brutalmente ridicolizzato sui social tramite uno scherzo di cattivissimo gusto. Una ragazzina di 13 anni che usciva con Tysen, aveva deciso di fargli uno scherzo di cattivo gusto, facendogli credere, con l’appoggio di un altro ragazzino, che lei fosse morta. Tysen che pensava addirittura che l’avrebbe sposata, non reagì a questo duro colpo e decise di uccidersi provando ad impiccarsi nella sua cameretta.
E’ proprio in queste condizioni che i genitori di Tysen trovarono il figlio quasi morente.
La madre in seguito ha creato una pagina su Facebook dopo la morte del figlio chiamata “Together for TYSEN” (Insieme per TYSEN), che continua ad aggiornare regolarmente per ricordare a tutti che il bullismo è ancora in corso nelle scuole.
Nel settembre 2020, la madre di Tysen ha scritto che sta ancora cercando di superare il dolore dopo la morte di suo figlio.
Ecco cosa ha scritto:
“Ero completamente sopraffatta dal dolore a causa della morte di Tysen. E stato tutto senza senso, la sua vita è stata sprecata per nulla. Il dolore causato dal suo desiderio mi ferisce fisicamente il cuore. Sarà con me sempre e per sempre, anche se mi si spezza il cuore quando lo penso ogni giorno. Non ho mai amato così tanto una persona. La mamma ti ama, adorabile piccolo T.”
Secondo fonti di notizie, la giovane ragazzina dietro lo “scherzo” che ha portato alla morte di Tysen è stata inizialmente accusata di uso improprio del cellulare e di un crimine di telecomunicazioni, ma alla fine non ha potuto essere condannata dal tribunale giudiziario perchè considerata, dopo tutto, innocente in quanto si è ritenuto che la ragazza non avesse voluto la morte di Tysen.
Speriamo che questa storia diventi un serio promemoria per tutti sulle conseguenze del bullismo.
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