E’ stata stilata nell’ambito della campagna “Meat Us Halfway” una vera e propria classifica dei supermercati per controllare quello che è l’impatto ambientale dei prodotti in vendita. All’interno di questa indagine è stato chiesto ai vari supermercati di poter dimezzare la vendita di carne entro il 2030, ovvero nel giro di poco meno di dieci anni.
In fatto di risposte ricevute è stata stilata una classifica sulla base di ben trentotto indicatori e The Co-op, Tesco e Waitrose sono in cima. Alla fine della classifica troviamo purtroppo anche un marchio italiano, quindi tra i peggiori. Si tratta di Lidl, che ha appena il 17% di prodotti senza impatto ambientale.
E’ un vero e proprio fallimento dei rivenditori che promuovono, comunque, un consumo minore e migliore di carne e latticini. Tutti infatti, nonostante questo, vanno ad incoraggiare il consumo di carne attraverso varie promozioni.
Sono state addirittura utilizzate delle etichette false che danno impressioni completamente sbagliate a quello che è la realtà. Secondo quanto viene ammesso da alcuni negozi infatti viene data l’impressione che la carne venga prodotta seguendo standard più elevati di quelli che realmente è la realtà.
Bisogna tenere conto anche del fatto che la produzione di carne e latticini va anche a modificare il cambiamento climatico nel mondo. Il problema è infatti dato dalle emissioni degli animali e dei rifiuti. Il Regno Unito, addirittura, importa la maggior parte della sua soia dal Sud America e questa viene somministrata dunque a pollo e maiale.