La patata è un tubero oramai fondamentale per la preparazione di una quantità sterminata di piatti, che spaziano dai primi fino ai contorno, ma è anche l’ingrediente principale per numerosi snack. La storia di questo tubero, originario dell’America centrale e meridionale, ha inizialmente faticato ad imporsi come cibo per gli esseri umani: solo a partire dal 1700 in poi le proprietà nutritive, sommate ad una certa versatilità di utilizzo l’hanno resa appetibile e apprezzata da quasi tutti.
La relativa semplicità di coltivazione ha permesso a questo tubero di diventare uno degli ingredienti tipici di numerosi piatti.
Le patate germogliate sono commestibili?
Conservazione
I tuberi crescono sotto terra, e per formazione naturale, tendono a germogliare se non conservate correttamente: per questo motivo si consiglia di non lasciarle esposte a fonti di luce ma al contrario in luoghi con scarsità di luce, visto che quest’ultima tende a favorire la formazione di solanina, un componente che porta le patate a germogliare, acquisendo una caratteristica colorazione tendente al verde per poi portare alla formazione di piccole escrescenze bianche che “sputano” dalla buccia.
La solanina viene sprigionata proprio attraverso la fotosintesi clorofiliana, ed è una sorta di “barriera protettiva” contro gli insetti e gli agenti atmosferici che possono compromettere i tuberi.
Mangiare patate germogliate: cosa può accadere al nostro corpo?
Per questo è sempre consigliabile scegliere luoghi scarsamente illuminati e tendenti all’umido. Ma le patate germogliate sono commestibili? Cosa succede se le mangiamo?
La risposta è si, tendenzialmente perchè gran parte della solanina viene sprigionata e rilasciata nella buccia, quindi nella maggior parte dei casi è sufficiente rimuoverla per poterla consumare. Se la solanina ha “intaccato” la parte interna della patata questa sarà riconoscibile per un sapore tendente all’amaro.
Gli effetti sul nostro organismo possono essere di diversa natura, come quelli relativi all’apparato digerente, quindi dolori addominali, difficoltà ad evacuare, così come anche vomito e nausea, unita ad una sensazione di malessere generale, anche se è praticamente impossible incorrere in problematiche più serie con un consumo non eccessivo.