Il sogno di ogni amante dei videogiochi è ovviamente quello di poter almeno provare i titoli che più lo intrigano, senza stare troppo a preoccuparsi di periferiche e strumentistica varia. Da qualche tempo a questa parte, però, si sta facendo largo una soluzione che potrebbe accontentare facilmente anche chi non è intenzionato o disposto a spese importanti per le console di ultima generazione. Si tratta del cloud gaming, ossia un servizio di gioco in streaming che permettono di divertirsi a distanza su software eseguiti da remoto. Tecnologia ultramoderna? Non proprio. Già da diversi anni è possibile farsi un’idea del cloud gaming su una sezione di slot machine online, ad esempio. Anche le macchinette virtuali funzionano effettivamente a distanza, in quanto non viene richiesto di scaricare il gioco sul proprio dispositivo.
Applicando lo stesso concetto ai videogame propriamente detti si espande notevolmente la platea degli utenti. L’azione di gioco, in sostanza, viene trasmessa in tempo reale sul proprio schermo, ma senza incidere più di tanto su processore e scheda video. Tutte le elaborazioni del caso avvengono infatti su un altro sistema. L’esperimento di Google Stadia è fallito prima del tempo e oggi è in primis Amazon a puntare sul cloud gaming. Per l’esattezza, la proposta di Amazon Luna sembra voler fare concorrenza a Xbox Cloud Gaming, PlayStation Plus e NVIDIA GeForce Now.
Le schede grafiche scelte da Amazon sono delle più avanzate e sono in grado di supportare anche il Ray Tracing. La risoluzione più alta può arrivare a 1920×1080 pixel, abbastanza per godersi un gioco con una grafica ben definita e tale da consentire un flusso di dati regolare. Insomma, non occorre possedere connessioni all’ultimo grido per poter usufruire di un servizio di questo tipo. Sebbene più tipi di gamepad siano compatibili, Amazon ne ha progettato anche uno proprio. Luna è accessibile da svariati dispositivi, anche smartphone.
L’unico vero neo potrebbe essere individuato nell’input lag, incubo dei gamer professionisti, che almeno nei primi test sembrerebbe tuttavia quasi impercettibile. Nel complesso, non si riscontrerebbero problemi di compatibilità tra app e sistemi vari. La funzione Cloud Direct, tra l’altro, fa sì che la connessione bluetooth del proprio pad venga bypassata, in modo che il joystick si interfacci subito con i server di Amazon Luna, abbattendo ancora di più la latenza.
A tratti potrebbe apparire come una proposta futuristica, ma a conti fatti il cloud gaming è già realtà, sebbene il parco titoli a disposizione sia ancora limitato. D’altro canto, sarebbe un po’ troppo aspettarsi di poter giocare alle ultime uscite da remoto. Il cloud gaming è nato per facilitare la vita di quei giocatori che per svariate ragioni non si ritrovano con una PlayStation 5 o la nuova Xbox in casa, ma non ha lo scopo di fare la guerra alla next-gen. Questo non significa, comunque, che i giochi selezionati siano di bassa fascia. Di conseguenza è possibile divertirsi a videogame particolarmente elaborati anche sui pc meno performanti, su tutti i portatili, noti per essere pre-configurati e quindi inviolabili per i possessori insoddisfatti magari della loro scheda video.
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