Sono uno degli alimenti preferiti dai nostri bambini ma non solo. Anche i più grandi li amano sulla griglia e con della maionese, ketchup e della senape. Insomma un po’ tutti adorano spizzicare quello che tradizionalmente viene classificato come ‘junk food’ ovvero cibo preconfezionato. All’opposto invece c’è il cibo salutare, genuino quello che prepariamo in casa utilizzando ingredienti freschi e che, contenendo spesso verdure o legumi non sempre viene gradito.
Parlando dei wurstel, croce e delizia delle nostre tavole, tanto buoni quanto però discussi, va fatta una premessa molto importante: le aziende italiane sono ancora una volta le migliori a livello internazionale, garantendo sicurezza alimentare e controlli continui. Ma l’Italia, a volte, è la classica mosca bianca e vi spiegheremo il perché in questo articolo.
Ecco perché i wurstel potrebbero essere pericolosi come le sigarette secondo l’OMS.
Come sono fatti i wurstel?
La classica domanda che tutti si pongono: come vengono prodotti i wurstel? Risposta molto semplice: con gli spolpi della carne lavorata, per usare un termine specifico. Per alcune aziende senza scrupoli, parliamo, invece, di scarti.
Ebbene sì, i wurstel di pollo e tacchino per esempio, quelli più utilizzati dalle mamme per i bambini, arrivano dalla carne spolpata dalle carcasse degli animali. Qui, troviamo, inoltre, la presenza di conservanti e additivi, in grado di aumentarne il sapore e l’aroma, ma che possono fare male al nostro organismo se consumati in quantità elevate.
Quali sono gli additivi pericolosi?
Certe aziende tra gli additivi utilizzano: citrati, polifosfati e acido ascorbico. Ecco perché i wurstel potrebbero essere pericolosi come le sigarette secondo l’OMS, inserendo l’argomento in una pubblicazione informativa sul cancro. Secondo gli esperti internazionali, infatti, questi salsicciotti così invoglianti e gustosi hanno la stessa pericolosità delle sigarette per la nostra salute. Questo perché le carni lavorate di cui sono composti presentano delle lavorazioni nocive alla salute. L’OMS ricorda che mangiare wurstel di dubbia provenienza troppo spesso espone il nostro organismo al rischio cancro.
Come riconoscere quelli buoni? Ecco il trucco
I wurstel di qualità comunque esistono e, come detto, sono soprattutto quelli italiani. Ma attenzione a quelli da evitare. Nella scheda alimentare del prodotto, e, quindi nell’etichetta, cercate la dicitura: “csm”. È l’acronimo di carne separata meccanicamente! Eda questa state assolutamente lontani. All’interno troverete veramente scarti di animale di pessima qualità. Ricordate che dovete sempre cuocere il wurstel e non mangiarlo mai crudo, per evitare di contrarre pericolose intossicazioni alimentari.