Le banane costituiscono una tipologia di frutti tra le più comuni, facili da riconoscere e indiscutibilmente apprezzati in senso generico, sia per un fattore pratico, ma anche nutritivo. Pochi frutti hanno avuto fin dall’antichità una connotazione così “totale” come le banane, che sono i frutti che sono sviluppati dalla pianta del banano, di origine tropicale.
E’ curioso che le banane non erano conosciute in Europa fino al 16° secolo, sono stati probablmente i portoghesi i primi ad introdurle nel nostro paese, ma le popolazioni africane avevano nel contempo già sviluppato distinte varietà di banane, molto diverse da quelle selvatiche, che presentano un colore diverso e semi molto grandi. Se le banane sono così amate è anche per il loro contenuto di sostanze utili, ma anche questi frutti non sono esenti da controindicazioni e criticità di vario tipo: quando il consumo non è assolutamente consigliabile?
Allerta banane: ecco perché non devi assolutamente mangiarle!
Anche questo frutto è inevitabilmente finito al centro di numerosi rumors e notizie dalla dubbia provenienza e veridicità scientifica. In realtà la banana non presenta controindicazioni particolari per un organismo sano. Contiene un importante numero di vitamine, sali minerali (potassio su tutto), e non per caso è considerato un frutto “benigno”, adatto anche al consumo da parte degli sportivi.
Tuttavia bisogna evitare di consumare banane se siamo allergici al lattice, in quanto questi saporiti frutti contengono chitanasi, una tipologia di molecola associata alla “sindrome lattice-frutta”, quindi un consumo anche limitato può essere molto pericoloso.
Idem per quanto riguarda chi segue un regime di farmaci particolare, costituito da ACE inibitori, farmaci ossazolidinoni e farmaci diuretici ma anche chi soffre di problematiche legate all’ ulcera gastroduodenale deve limitare o meglio ancora eliminare completamente questa tipologia di frutti dalla propria dieta.
E’ inoltre un frutto relativamente “sostanzioso” e zuccherino, quindi il consumo deve essere limitato ad una porzione ogni 3-4 giorni per chi soffre di glicemia alta.