Clan Capriati e Mercadante – Diomede, sono caduti come sotto il taglio netto di una ghigliottina i 100 appartenenti alle famiglie. Le accuse: associazione di stampo mafioso, rapina, sequestro di persona, tentato omicidio, detenzione di armi da fuoco e lesioni personali con aggravante mafiosa, non ultimo violazione delle misure cautelari durante la sorveglianza speciale. Questi i numeri dell’inchiesta condotta dal gruppo operativo del Reparto Anticrimine dei Carabinieri di Bari denominata << Pandora, culminata nel 2018 con l’arresto di 59 picciotti del clan Mercadante-Diomede e 43 del clan Capriati.Le condanne emesse con sentenza dal gup del Tribunale di Bari Rossana de Cristofaro, hanno confermato le pene da scontare nel numero di 12 anni e mesi 16 di carcere. Nell’aula bunker di Trani erano presenti per la lettura il procuratore Giuseppe Volpe ed i pm Lidia Giorgio e Renato Nitti, entrambi coordinatori delle indagini. Un solo assolto. Le condanne più alte sono state a carico di tre imputati considerati i pezzi da 90, Nicola Diomede con 11 anni e 4 mesi, Domenico Conte e Gioacchino Baldassarre, pregiudicato. A loro carico anche il risarcimento dei danni causati alle parti civili costituitesi al processo: i Comuni di Molfetta e l associazione Antiracket. La piramide mafiosa locale, era un tutt’uno con Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra per l acquisto e lo spaccio della droga. La fitta rete operava in forma indipendente, gestendo e collocando le loro presenze in zone e strutture periferiche dove “iniziavano” le giovani reclute. Un enorme puzzle ricostruito dal Ros dei Carabinieri coordinati dalla Dda di Bari. Dodici anni di attività della camorra barese fatta di relazioni, ricatti, gestione della droga, business delle slot machine, edilizia, mercato dei fiori di Terlizzi e non ultimo presenti anche all’interno delle amministrazioni locali con “regali” natalizi.
Il tentativo di mettere in ginocchio pezzo per pezzo tutte le attività produttive attraverso il controllo ed il pizzo ha invaso più comuni del territorio. Bari vecchia, Libertà, San Paolo Carrassi, San Pasquale ed altri.